Dall'Avon City Backpackers alle Urban Rooms

La Brown House, Christchurch, mia dimora dal 14/9 al 28/9/2009)

Lunedì 14 Settembre 2009 : secondo trasferimento di alloggio, sempre a Christchurch City.

Michael dell'Avon City Backpackers con il suo furgoncino stile "hippy" mi scarica all'incrocio tra la Gloucester Street e la Barbadoes Street alle 13 circa: è una meravigliosa giornata di primavera e appena arrivato alle Urban Rooms incontro la proprietaria, una signora molto carina e anche molto simpatica: è Robyn Robinson (foto introvabile, mi dispiace....)

Ecco l'indirizzo del sito internet:

http://www.urbanrooms.co.nz/index.htm

In pratica si tratta di diverse case situate tutte nello stesso quartiere (circa 5-6 isolati) a meno di 700 metri da Cathedral Square e quindi nelle immediate adiacenze del centro di Chirstchurch (vedi punto 9).


Non ho conservato una mia foto della camera in cui mi sistemai alla Brown House, ma assomigliava in modo straordinario a quella qui a lato.

In pratica la sistemazione era costituita dall'uso di una camera privata ammobiliata e con accesso ad internet adsl ma con bagno e cucina in condivisione.

Le altre stanze 4 stanze (5 in tutto con la mia) erano occupate rispettivamente da Joran, un ragazzo francese, grafico pubblicitario, reduce da un incredibile giro in furgoncino nell'Isola del Sud, da Ana e Luciana, 2 incredibili ragazze argentine lavoratrici tutto pepe, Jenny, ragazza solitaria irlandese e, nel caravan senza ruote in giardino Mitch e Max, giovane coppia di ragazzi australiani di Brisbane, venuti in Nuova Zelanda per sciare il mese prima (ad agosto è ancora pieno inverno, soprattutto sulle Alpi dell'Isola del Sud).

Nella mia camera avevo tutto quel che mi occorreva (accesso Internet veloce e stabile compreso!) I ragazzi erano tutti molto giovani (20-30anni) e simpatici ma c'era un piccolo problema: erano soliti invitare i loro amici delle urban rooms vicine e facevano feste nel salone della Brown House tutte le sere, con stereo al massimo volume e bottiglie di whisky a volontà!!!

Inutile dire che i primi giorni mi sentivo un pò imbarazzato, anche perchè di lavorare al pc la sera proprio non se ne parlava, e ovviamente, dato il differenziale d'età, non partecipavo alle feste a tarda notte con loro. Tuttavia durante il giorno allacciai amicizia con tutti gli altri giovani ospiti, scambiandoci impressioni di viaggio, idee e sogni per il futuro come se avessi anche io la loro età!



La cucina della Brown House, sullo sfondo il caravan. Per le provviste funzionava così: ognuno si faceva la sua spesa e si collocava le sue cose dove trovava spazio nel frigo o negli armadi, possibilmente scrivendo sopra alle confezioni o alle bottiglie il proprio nome.

Spesso comunque si condivideva e si offriva anche agli altri (biscotti, bevande, ecc.)
Il problema grosso è che pochi si preoccupavano di lavare i piatti e quindi certe sere, specialmente dopo le festicciole, pile di piatti impressionanti si accatastavano su lavelli e credenze! Per fortuna una volta alla settimana veniva la signora delle pulizie, pagata dalla Robyn Robinson!

A proposito della Robyn Robinson, pensate che viveva con un marito ed alcuni lama in una tenuta fuori città). Conobbi comunque anche il marito, esperto di informatica e con loro passai dei bei momenti ed ebbi inoltre l'opportunità anche di fare delle belle ed interessanti chiacchierate.


Sul retro c'era persino tutto il necessario per fare il barbecue! Per i Neozelandesi si tratta di un vero e proprio culto, soprattutto d'estate (cioè da dicembre a febbraio!)

L'arredamento era un pò sgangherato, lo so, ma per il prezzo (170 dollari alla settimana, spese comprese, circa 90 Euro, al cambio di allora) e la giovane compagnia, tutto sommato ne valeva la pena!

Certo sapevo che non sarei riuscito a restare più d 2 settimane, il tempo di trovarmi una sistemazione migliore: avevo davanti a me praticamente più di 2 mesi prima del volo di ritorno!




Tutto sommato me la passai abbastanza bene durante quelle 2 settimane, anche perché uscivo spesso per Christchurch, lunghe passeggiate per il centro, per i parchi e per l'Avon River, assetato com'ero di informazioni sulla Nuova Zelanda e sul modo in cui si viveva laggiù, dall'altro capo del mondo, a 18524 km da Bologna!!!


Dalla finestra del salone di vedeva il caravan dove dormivano Mitch e Max, i 2 ragazzi australiani.



L'aria era ancora molto fresca e frizzante, con rapidi cambiamenti di tempo (pioggierelle primaverili e schiarite). In certe giornate di sole si apprezzavano i primi tepori primaverili e nell'aria si sentiva un profumo incredibile di fiori e si udivano cinguettii molto dolci e melodici (non come quelli che si sentono ultimamente da noi, ma ci avete fatto caso come anche gli uccellini a primavera da noi sembrano incazzati??)




Altro scorcio delle Urban Rooms, ce ne erano almeno una dozzina negli isolati tutto attorno lungo la Barbadoes Street specialmente.

Piano piano, giorno dopo giorno, cercavo di ambientarmi e di fare qualche patto con i ragazzi: io avrei lavato i piatti e aiutato a sistemare la casa di giorno e in cambio loro andavano qualche sera a fare bisboccia da una altra urban room, lasciandomi un pò di meritato silenzio e relax (non che non mi facesse piacere anche sentirli divertire, ma tutte le sere per me era un pò troppo....)

Non sapevo che proprio l'ultimo giorno alla Brown House avrei incontrato Wally e Laura, i successivi "inquilini" del camper e che anche dopo essermi trasferito nel mio splendido futuro bilocale in Beckenham (sobborgo sud) sarei praticamente tornato alla Brown House innumerevoli volte per ritrovare e chiacchierare di nuovo con i miei giovani amici.

Insomma, dopo circa 1 settimana, mi venne una folle idea: cucinare italiano per tutti! Nel prossimo post vi svelerò la sorpresa.

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